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Rai, nella chiusura di “Forte e Chiara” il segnale di una TV che non sa aspettare

Lo show di Chiara Francini chiude nonostante si trattasse di una proposta sperimentale, in una giornata in cui i palinsesti latitano di proposte per la presenza ingombrante del calcio e con un personaggio conosciuto piรน per le performance cinematografiche che televisive. Una chiusura a una puntata dalla fine che denota ancora una volta la confusione in cui naviga in questo periodo la TV pubblica.

E’ vero, lo spettacolo della Francini mancava di una idea centrale affidandosi alle gag a doppio senso dell’attrice e alla presenza di tanti ospiti per coprire i buchi autorali, ma ruolo centrale di una TV di Stato pubblica e quindi non per forza soggetta agli introiti derivanti dalle pubblicitร , dovrebbe essere proprio quello di proporre e non di limitare.

Reputiamo la chiusura dello show della Francini a una sola puntata dal termine una mancanza di rispetto per l’attrice, ma soprattutto per l’intelligenza di chi guarda la televisione e un pรฒ ne capisce i meccanismi. Che lo spettacolo fosse poco impattante lo si รจ percepito dalla puntata uno, stracolma di ospiti all’inverosimile, che il passo da attrice a one woman show non lo si puรฒ fare dal giorno alla notte รจ evidente, ma una volta sposata una scelta bisognerebbe provare ad avere pazienza e portarla avanti.

Alla luce di tutte queste considerazioni, la scelta della Rai di affidare un programma in solitaria alla Francini da subito avrebbe dovuto essere interpretato come una scommessa, come un esperimento, per questo la chiusura del programma รจ un fallimento per chi ha scelto e confezionato il prodotto non certo per chi comunque รจ sceso in campo tentando il tutto per tutto.

Nonostante Viale Mazzini abbia sbagliato rete e giorno di emissione lo show ha totalizzato il 13%,ย  lo stesso share che Carlo Conti incamera con il penoso spin-off di Tali e Quali, quello con la gente comune per intenderci, proposto tra l’altro al sabato sera. In quel caso la Rai si รจ accontentata di uno share simile a quello della Francini ma per 4 serate, come mai un programma si chiude e l’altro lo si lascia finire?

Il problema รจ che la TV pubblica ormai non sa piรน aspettare, si affida sempre ai soliti volti nella speranza tirino fuori il coniglio dal cilindro anche a fronte di prodotti esili o inguardabili. Quindi per la TV pubblica non conta il prodotto ma il personaggio?

La chiusura del programma della Francini avvalorerebbe questa tesi, pertanto se la Rai non ha voglia di aspettare per lanciare idee e volti nuovi รจ inutile che provi a sperimentare, aveva ragione Arbore tanti anni fa, la voglia di portare idee nuove deve esserci da entrambe le parti, da chi propone e da chi deve mettere in pratica.

 


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Giuseppe Scuccimarri
Giuseppe Scuccimarri
Giuseppe Scuccimarri, classe 1969, esperto di televisione e cronaca rosa con interessi anche per l'attualitร  e la politica nazionale e internazionale. Autore della commedia "Il delitto di Lord Arthur Savile" (2002) e del musical "La vita รจ una splendida canzone" (2014), ghostwriter per diversi autori e paroliere, amante della scrittura e della letteratura italiana e straniera.

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