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Paola Ferrari, dopo la Leotta è il turno di Belen, un altro scivolone

E’ vero la notizia è di tre giorni fa, ma abbiamo preferito uscire con qualche giorno di ritardo per non dare visibilità a chi non la merita, ma soprattutto per far capire che noi nella trappola di Paola Ferrari non siamo caduti. Spostare l’attenzione ancora una volta su sè stessa criticando in maniera livorosa un’altra donna vogliamo rapportarlo al fatto di cercare visibilità, rinunciamo a credere che una professionista con una quarantennale esperienza, madre e moglie, soffra così tanto il genere femminile da sminuire e offendere chiunque donna si frapponga nel suo pensiero tra lei e il suo ego.

Prima è stata la volta della Leotta, accusata di aver fatto carriera grazie alla sua bellezza, come se essere belle fosse sinonimo di essere stupide, un clichè che ha il sapore di vecchio e stantio, possiamo assicurare alla Ferrari che esistono donne belle, intelligenti, brillanti e in carriera che  ricoprono ruoli importanti senza essere mai scese a compromessi e per la cui carriera a volte la bellezza è stata un limite più che un valore aggiunto proprio a causa di gente come lei, intrisa di pregiudizi e luoghi comuni.

Non paga dell’uscita a vuoto contro la Leotta, Paola Ferrari domenica scorsa ha voluto concedere il bis e questa volta anche in maniera più grave perchè oltre al clichè sulla bellezza, la giornalista è andata a criticare i minuti che la Venier ha dedicato a Belen Rodriguez e al suo intervento a Domenica in sulla depressione, che ha vissuto sulla sua pelle, una vera e propria denuncia sociale nonchè un messaggio di forza per tutti coloro che lottano contro un mostro del genere.

LE DICHIARAZIONI DI PAOLA FERRARI

In barba al messaggio sociale su Belen e al valore del suo intervento, la Ferrari si è rifugiata nel pregiudizio e nel livore di cui probabilmente è pervasa per lanciare il suo strale sui social contro la showgirl argentina :

Belen e le sue confessioni protagoniste per un’ora su Raiuno a Domenica In! Ormai basta una camicia bianca (ben portata) per sembrare una santa”

Ma davvero c’è gente che dovrebbe fare informazione che pensa una cosa del genere ? Paola Ferrari sì, e il nuovo corso Rai, al grido di Dio, Patria e Famiglia chiude tutti e due gli occhi e la lascia al suo posto, sull’Ordine dei Giornalisti, beh, caliamo un velo pietoso ! Mala tempora currunt!

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Giuseppe Scuccimarri
Giuseppe Scuccimarri
Giuseppe Scuccimarri, classe 1969, esperto di televisione e cronaca rosa con interessi anche per l'attualità e la politica nazionale e internazionale. Autore della commedia "Il delitto di Lord Arthur Savile" (2002) e del musical "La vita è una splendida canzone" (2014), ghostwriter per diversi autori e paroliere, amante della scrittura e della letteratura italiana e straniera.

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