Noemi si racconta a Giulia Salemi, tra maternità, salute mentale e Sanremo: “Ho toccato il fondo”

Noemi si confessa: “La maternità mancata, la derealizzazione, e quel Sanremo in cui mi sentivo un fantasma”

Nel corso dell’ultima puntata del podcast Non lo faccio x moda condotto da Giulia Salemi, la cantante Noemi si è raccontata come mai prima, aprendo il cuore su temi profondi e delicati: la maternità, il suo percorso di salute mentale, la derealizzazione, e le emozioni vissute durante i Festival di Sanremo che hanno segnato la sua carriera.

Noemi e il ricordo del suo Sanremo più bello

Parlando dei suoi Festival, Noemi ha ricordato con grande affetto l’edizione in cui portò “Sono solo parole”, brano scritto da Fabrizio Moro: “È stato il mio Sanremo più bello. C’era un podio tutto al femminile, bellissimo. Eravamo tre donne molto diverse, ma determinate.”

Commentando l’assenza di donne nella cinquina finale di Sanremo 2024, la cantante ha dichiarato: “A Sanremo vince la canzone, ma il televoto forse non è molto friendly con le donne. Non fossilizziamoci, ricordiamo che Vasco arrivò ultimo. Sanremo è solo l’inizio di un percorso lungo.”

Maternità e scelte difficili

Noemi è sposata con Gabriele dal 2018, anno in cui stava affrontando un momento molto difficile: “Faccio fatica a parlare di maternità. A 30 anni pensavo che avrei avuto un figlio, ma non stavo bene. Non ho detto di no solo per me, ma anche per lui. Gli ho negato la paternità.” Un peso che oggi sente più forte che mai: “Mi piacerebbe riuscire a coronare questo sogno. Adesso che sono una persona risolta, vorrei riacciuffare ciò che ho lasciato andare.”

La derealizzazione e il percorso con lo psichiatra

Il momento più difficile è arrivato proprio durante il Festival di Sanremo 2018, con il brano “Non Smettere Mai Di Cercarmi”: “Quell’ultima sera ero distrutta. Ho pianto con una tristezza profonda. Non mi sentivo rappresentata, era come se fossi un fantasma.” Noemi ha raccontato di aver sofferto di derealizzazione, una condizione psicologica legata allo stress estremo: “Vedevo tutto distaccato. Come se vivessi ma non fossi presente. La mia mente si è spenta per proteggermi. Non ricordo bene quel periodo, la memoria non funzionava.”

Grazie alla terapia e a un percorso psichiatrico con l’uso di farmaci, Noemi è riuscita a uscire da quel tunnel: “Avevo pensieri spaventosi, pensavo: ’Che vivo a fare?’. Ma poi ho riscoperto il valore della vita.”

Un messaggio di speranza

Noemi si mostra oggi più forte e consapevole, e il suo racconto è diventato un potente messaggio di accettazione, guarigione e speranza per chiunque stia affrontando momenti bui. Un’intervista autentica e toccante, che conferma quanto la musica, e il coraggio di raccontarsi, possano essere una forma di rinascita.