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Netflix: 10 cose che non sapevate su “La casa di carta”

Ormai รจ certo: “La casa di carta” รจ la serie tv fenomeno del momento.

Non esiste quasi persona che non l’abbia vista, dopo che anche Stephen King l’ha consigliata.

Ieri Netflix ha pubblicato un video inedito, con 10 curiositร  che i fan potrebbero non sapere riguardo la serie.

Vediamole insieme.

  1. Il nome della serie: originariamente, il titolo doveva essere “Los Desahuciados”, che in spagnolo significa “I disperati”. Successivamente, รจ stato cambiato in “La casa de papel”.
  2. Nomi di altre cittร : Mosca doveva essere Chernobyl, Nairobi doveva essere Camerun, Oslo doveva essere Valencia. I tre nomi scartati, Chernobyl, Camerun e Valencia sono stati inseriti ugualmente nella saga, come nomi in codice dei piani.
  3. Altri narratori: originariamente, doveva essere il professore il narratore della serie. Questa idea รจ stata scartata perchรฉ sembrava troppo narcisista, come anche quella di dare questo ruolo a Mosca. Alla fine si รจ optato per Tokyo, preferendo una visione femminile in un ambiente quasi esclusivamente maschile.
  4. Un successo internazionale: inaspettatamente, almeno secondo il successo nazionale ottenuto in Spagna, la serie ha raggiunto un successo mondiale. Tra i tanti riconoscimenti, ci sono oltre 34 milioni di spettatori e il primato come serie spagnola piรน vista su IMDB.
  5. Ambientazioni reali: le riprese delle scene ambientate all’interno della Zecca di Stato spagnola sono state fatte nell’edificio del Consiglio Nazionale della Ricerca Spagnolo. Quelle invece ambientate nella Banca di Spagna sono state girate in un complesso governativo chiamato “Nuovi Ministeri”.
  6. Il denaro stampato: per utilizzare banconote realistiche, la produzione ha usato le macchine da stampa del quotidiano spagnolo “ABC”. Quindi tutte le banconote all’interno della serie sono state stampate su carta di giornale.
  7. Cameo della trouppe: alcune persone della produzione hanno preso parte anche alle riprese. Tra questi, Alejandro Bazzano, regista, e Daniel Higueras, primo aiuto regista.
  8. Set riciclati: il set utilizzato per girare le scene all’interno della Zecca di Stato era stato usato anche per “Vis a vis โ€“ Il prezzo del riscatto”, serie ambientata in un carcere femminile spagnolo. Entrambe le serie hanno lo stesso autore, Alex Pina, e attrici in comune, come Alba Flores e Najwa Nimri.
  9. Ispirazioni cinematografiche: Alex Pina ha confermato di aver preso ispirazione, per alcuni dettagli, dal cinema moderno. Ad esempio, utilizzare delle cittร  per i nomi in codice l’ha preso dal film del 1992 “Le Iene”, dove veniva utilizzati nomi di colori. Il look di Tokyo รจ ispirato a Matilda, nel film “Leon” del 1995.
  10. Maschere diverse: la maschera di Dalรฌ non era l’unica scelta possibile, ma gli autori stavano considerando di utilizzare l’immagine di Don Quijote per sottolineare follia, genio e romanticismo. Hanno poi optato per quella di Dalรฌ in quanto la ritenevano piรน d’effetto.

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Giuseppe Currado
Giuseppe Currado
E' un imprenditore e speaker radiofonico con anni di esperienza maturata in diversi settori, specializzandosi in particolare nellโ€™ambito editoriale e nella sicurezza sul lavoro. Fondatore e proprietario di noti portali come MondoTV24, Spazio Wrestling e Spazio Calcio 24 e Recensiamo Musica, ha saputo distinguersi per la sua visione imprenditoriale innovativa. Grande appassionato del Festival di Sanremo, ha partecipato per anni alla manifestazione nella Sala Stampa Lucio Dalla, prendendo parte alle votazioni ufficiali delle canzoni in gara. รˆ inoltre legale rappresentante di AGF Editore, consolidando ulteriormente il suo ruolo nel mondo editoriale italiano.

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