Mirko Brunetti shock: “Un gruppo di persone mi perseguita ogni giorno” – lo sfogo social (Video)

Mirko Brunetti shock: lo sfogo social contro gli hater

Mirko Brunetti, ex concorrente del Grande Fratello, è tornato al centro dell’attenzione dopo un duro sfogo pubblicato su Instagram. In un video che in poche ore è diventato virale, il giovane ha denunciato la persecuzione continua. Affermava di subirla da oltre un anno da parte di un gruppo di persone.

Le accuse di Mirko Brunetti

Mirko ha raccontato che quotidianamente lui e la sua famiglia vengono bersagliati da offese e accuse infondate. Tutto partirebbe dalla fine della sua relazione, risalente ormai a più di un anno fa. Nonostante il tempo trascorso, alcune persone continuerebbero a inventare storie e a insinuare presunti incontri. Queste insinuazioni riguardano la sua ex anche durante la sua attuale relazione con Silvia.

“Non c’è motivo per offendere e niente di cui parlare a un anno dalla chiusura di una relazione – ha scritto Mirko nel post a corredo del video – eppure scaturisce tutto da questo. Rimango spesso incredulo nel capire il livello di immaginazione al quale può arrivare la mente umana e indignato nel vedere quanto inventare cattiverie venga preso quasi come un gioco”.

La decisione: tolleranza zero

Brunetti ha spiegato di non voler più tollerare simili comportamenti, annunciando una linea dura contro chi supera i limiti: “Da oggi, cosa che dovrebbe essere normale, tolleranza zero per la spiacevole maleducazione di alcune persone. Non ho intenzione di dare ulteriore tempo o spazio a persone e argomenti per me inaccettabili e vergognosi”.

Il video, ha aggiunto, verrà rimosso dopo 24 ore. Con la sua denuncia, Mirko ha voluto ribadire come la popolarità non possa giustificare insulti, maleducazione o la diffusione di notizie false.

Fan dalla sua parte

Il pubblico del reality e i suoi follower hanno subito mostrato solidarietà, lasciando messaggi di affetto e incoraggiamento sotto il post. Molti hanno sottolineato quanto sia importante denunciare episodi di questo tipo, ricordando che il cyberbullismo e l’odio online non possono essere considerati “parte del gioco”.