Licenziata Elena Maraga: la maestra sospesa per OnlyFans rompe il silenzio e annuncia ricorso

È diventato ufficiale il licenziamento di Elena Maraga, la maestra di una scuola dell’infanzia cattolica in provincia di Treviso finita al centro di un caso nazionale dopo che alcuni genitori hanno scoperto il suo profilo sulla piattaforma OnlyFans. La notizia è stata data dalla stessa insegnante durante un intervento a La Zanzara su Radio 24: “Mi hanno licenziata per giusta causa, per comportamento inappropriato e perché si è incrinato il rapporto di fiducia”.
Tutto è iniziato a marzo, quando il profilo Instagram pubblico della giovane è stato collegato, da un genitore, a un account privato con i link ai contenuti OnlyFans. Da lì, nel giro di pochi giorni, Maraga si è trovata sospesa dal lavoro e senza stipendio, in attesa di una decisione della scuola paritaria cattolica dove insegnava.
“Mai mescolato lavoro e vita privata”: la difesa della maestra
Secondo la direzione dell’istituto, i valori trasmessi dalla scuola non potevano convivere con l’attività privata di Elena Maraga su OnlyFans. “Fare foto compromettenti non ha mai compromesso la mia professionalità in classe”, si è difesa la maestra, sottolineando come nessuno dell’istituto abbia mai voluto un confronto diretto con lei: “Tutto tramite lettere, nessuna possibilità di dialogo reale”. Un aspetto che, ha ribadito, stride con i valori cristiani che la scuola stessa promuove.
Solidarietà e polemica social: “Voglio essere valutata per il mio lavoro”
Nonostante la vicenda abbia acceso una dura polemica e spaccato l’opinione pubblica, Elena Maraga ha ricevuto anche messaggi di solidarietà da parte di molti genitori: “Trenta famiglie hanno firmato per chiedere che io restassi. Questo lavoro è una vocazione, dovrei essere valutata per ciò che faccio in classe, non per ciò che scelgo di fare nel tempo libero”. La motivazione dietro l’apertura di un profilo OnlyFans, spiega la giovane insegnante, è anche economica: “Con 1.200 euro al mese non si vive. Ho cercato solo un modo per integrare il reddito”.
Il caso arriva al Ministero: si prepara una riforma per il codice dei docenti
La risonanza del caso ha coinvolto anche il Ministero dell’Istruzione, che ha annunciato la nascita di una commissione per aggiornare il codice di comportamento dei dipendenti pubblici e colmare i vuoti normativi sull’uso dei social. Nel frattempo, la 29enne di Varago di Maserada fa sapere che, tramite i suoi legali, presenterà ricorso contro la decisione dell’asilo parrocchiale: “Non porto rancore, ma lotterò per il mio diritto a non essere giudicata solo per la mia vita privata”.
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