LiberEco: La retorica del troppo amore e la romanticizzazione della violenza di genere.

di Samanta Santoro

Pubblicato il 2023-10-01

Secondo i dati Istat, solo nel 2023 sono state uccise 84 donne dal proprio compagno e negli ultimi 10 anni, siamo a quasi 600 donne uccise da chi professava ”amore”. Molte di queste donne stuprate, torturate, fatte a pezzi, vengono ulteriormente mortificate dalla comunicazione errata con cui molte testate giornalistiche, social media e programmi televisivi divulgano …

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Secondo i dati Istat, solo nel 2023 sono state uccise 84 donne dal proprio compagno e negli ultimi 10 anni, siamo a quasi 600 donne uccise da chi professava ”amore”. Molte di queste donne stuprate, torturate, fatte a pezzi, vengono ulteriormente mortificate dalla comunicazione errata con cui molte testate giornalistiche, social media e programmi televisivi divulgano il loro assassinio, portando avanti la retorica del ‘’troppo amore’’ e di lapsus passionale. In questo modo, non si fa altro che evidenziare come ancora oggi  il nostro paese non riesca a comprendere appieno la radice del problema culturale della violenza di genere,  perpetuando ideali relazionali diseducativi per le nuove generazioni.

Uno dei doveri di chi sceglie la strada del giornalismo e del presenziare in un programma improntato sulla cronaca è quello di dover dosare con cura le parole da utilizzare, cercando di non trascurare quel senso civico che potrebbe rappresentare un cambiamento di rotta nella struttura cognitiva del pubblico.

Pomeriggio Cinque durante la puntata del 29 settembre, è stato affrontato il caso di cronaca sulla strage avvenuta ad Alessandria, dove un uomo ha ucciso la moglie, il figlio e la suocera. L’amica di famiglia delle vittime ha minimizzato la strage compiuta dall’uomo, parlando di eccessivo amore. Myrta Merlino, la nuova conduttrice del programma di canale 5, ha rielaborato la frase espressa, considerando ”interessante” l’ipotesi del movente di Martino Benzi, il killer. Ennesimo caso di femminicidio e figlicidio legittimato per troppo amore e protezione.

Forse quell’uomo ha ucciso per troppo amore pensando in qualche modo di proteggerli con la morte

Il valore semantico di queste parole mascherano la violenza di genere in tutte le sue forme e gravità dandogli una valenza romantica, che non fa altro che giustificare comportamenti antisociali e violenti e deumanizzare la vittima.

Possiamo davvero accostare l’amore a sentimenti di possessività ed egoismo? 

Questa retorica del troppo amore, della gelosia, dei lapsus passionali sono retaggi culturali che non fanno altro che incorporare nella mente delle nuove generazioni gli stessi concetti errati con cui le vecchie generazioni sono cresciute. Infatti, continuano ad aumentare le carriere criminali giovanili sessuali e violenti, vengono romanzati film, serie tv e storie reali estremamente tossiche in cui la cornice narrativa si fonda su possessione dell’altro/a, violenza verbale e mancanze di rispetto, rappresentando l’unico fulcro dell’unione tra i due protagonisti. Questa tipica romanticizzazione della violenza si è trasformata in regole da condividere su tik tok da parte di giovani ragazzi. Vi scrivo alcune delle regole,( è palese come il carcere a confronto sarebbe una passeggiata):

  • Non esci senza di me o resti a casa con me
  • Non parli con nessun essere maschile a parte me, tuo padre e tuo fratello.
  • Devi avere occhi solo per me, io vengo prima delle tue amiche.
  • Se devi uscire, dobbiamo fare la videochiamata di controllo.
  • Devi essere sempre rintracciabile e devo avere la password di ogni social

È sempre più lampante la necessità della nostra società di partire dall’educazione sessuale ed emotiva dei giovani per sradicare quel fastidioso retaggio culturale in cui la violenza di genere viene ancora scambiata per un sentimento bello come l’amore e la protezione.

 

Samanta Santoro

Samanta Santoro, aspirante giornalista. Laurea triennale in Educatrice socio culturale. Iscritta alla magistrale in Comunicazione, Media digitali e Giornalismo. Appassionata di cronaca rosa, temi sociali, gender studies e psicologia. Amante del dare opinioni non richieste.

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