Le Perle di Pinna nel caos dopo un post razzista. Ecco cosa sta succedendo
Andrea Pinna molto famoso con la sua pagina Instagram “Le perle di pinna” è finito sotto accusa a causa di un post razzista pubblicato sul suo profilo Instagram seguito da più di 500mila follower. Successivamente ha cancellato tutto, ma ormai la frittata era fatta.
Ma cosa è successo?
Pinna ha pubblicato una storia con una vignetta che ritraeva un bambino e una bambina che giocano al famoso gioco da tavolo “Indovina Chi”.
Lui chiede “Respira?” Lei risponde “Si”, allora il bambino esclude il personaggio che ritraeva George Floyd.
Sicuramente un gesto di cattivo gusto che non è passato ovviamente inosservato, visti anche i numerosi fan che seguono il profilo di Pinna. Tantissimi sono stati i commenti contro questo post, come anche le innumerevoli persone che hanno deciso di non seguire più la pagina instagram.
A dire la sua è stata anche Loretta Grace che si è detta stupita che una cosa così grave sia stata partorita dalla mente di una persona che fa parte della comunità LGBT, che dovrebbe essere un tantino sensibile verso tematiche riguardanti il rispetto e l’integrazione. Ecco le sue parole:
Non ci sono parole per descrivere un gesto simile, soprattutto da un membro della community! Questa è la prova che si può essere ignoranti o razzisti a prescindere, trovo questa ironia di cattivo gusto oltre che di estrema gravità. Non ho la certezza del perché sia stato pubblicato, forse per ottenere un po’ di clout, o semplicemente per pura ignoranza, so solo che bisogna fare più attenzione a come si usa la propria influenza. Ci sono tante persone che ti prendono come esempio, persone che potrebbero a loro volta scherzare sulla morte di qualcun altro con un meme del C**** come questo un giorno!
Ora hai tolto le storie ma noi ci dimentichiamo, basta con questa omertà, basta giustificare e cercare sterili contestualizzazioni! Queste sono le microaggressioni che la comunità nera è costretta a subire da sempre e starsene zitta. E sono certa che qualcuno qua sotto cercherà di minimizzare l’episodio scrivendo: “EH MA ERA IRONIA”. “EH MA È STATO IL MIO MANAGER”, “EH NO, MI HANNO HACKERATO IL PROFILO”, “EH MA NON CONOSCEVO GEORGE FLOYD”. “EH MA È BLACK HUMOR”
La Grace ha poi cercato di richiamare l’attenzione di tutte le realtà che collaborano con Andrea Pinna:
Questi scherzi non fanno ridere, fanno paura e mi stupisco che un influencer che si comporti in questo modo abbia uno spazio su @zweb.tv!
Domanda: ma voi gli permettere di fare questo tipo di comedy? Perché a me non fa ridere proprio per niente. A mio avviso ci sono altri comici che meriterebbero il suo posto, fuori ORA!!
?? .
Servono delle case history con CONSEGUENZE cosicché gli influencer pensino prima di far cazzate. Ma si sa come va in Italia, se fai un torto alla comunità nera si sorvola sempre.
Aggiornamento: Scopro che l’azienda ha partecipato al BlackoutTuesday, e non prende posizione verso un gesto strettamente correlato alla vicenda di George Floyd? I am SHOOK.
LA RISPOSTA DI ANDREA PINNA
Ieri e oggi non sono stato molto bene. Ma poiché non voglio ammorbare continuamente chi mi legge, ho decisoo di far finta di nulla e di postare qualche meme o foto ironica, non mia, giusto per non lasciare il profilo vuoto.
Uno dei miei ex fidanzati, precisamente G1, ogni giorno mi riempie di stronzate su WhatsApp, stronzate che a volte, sono talmente pesanti da non fari ridere affatto.
Stamattina mi sono svegliato con pensieri molto poco felici e a tratti catastrofici, così sono andato, in lacrime, sulla chat WhatsApp di G1 e ho visto una foto con due bambini che giocano a “indovina chi?” Dialogo tra i due: “Basti che respiri”. Ho pensato, stupidamente, al fatto che ormai, sempre più spesso, ci si accontenti del primo che passa e la pretesa, la conditio sine qua non è appunto basta che respiri.
Posto la foto e torno ai miei pianti e alla voglia di morire che mi assale ormai a intervalli di tempo sempre più ridotti. Qualche ora più tardi: il finimondo. GIUSTAMENTE.
Perché nell’egoismo che accompagna e caratterizza il mio malessere, non avevo notato che poco sotto i bambini nella foto, c’era quel pover’uomo di George Floyd, assassinato dalla polizia degli Stati Uniti. Ho pubblicato un’immagine, una battuta, frutto di uno humor che supera il nero e diventa MERDA, cioè RAZZISMO.
Sono una delle persone meno razziste che conosca, io addirittura, e questo posso provarlo, sono contrario perfino ai confini degli stati poiché il mondo è di tutti, ma l’Italia non è solo degli italiani. E ho più e più volte ribadito che un razzista non può essere libero di dire la propria opinione perché per avere le opinioni bisogna usare il cervello e i razzisti in testa hanno merda fumante e dovrebbero tacere per sempre.
Sono mortificato. Chiedo profondamente scusa. Ma no, questo errore non mi renderà razzisti agli occhi di nessuno. Ho combattuto e combatto ancora troppe battaglie per l’uguaglianza che chiunque mi conosca, anche solo per sentito dire, non potrebbe pensarmi capace di una porcheria simile.
ZwebTv annuncia la fine della collaborazione con Andrea Pinna
La webTv nata di recente, della quale anche Pinna faceva parte, ha deciso di interrompere immediatamente i rapporti tra le parti e ha deciso di offrire un contributo per la raccolta fondi per aiutare la famiglia di George Floyd.
ZwebTv ha appreso con stupore della storia pubblicata (e poi rimossa) dal profilo Instagram personale di Andrea Pinna in merito alla terribile vicenda accaduta a George Floyd.
A seguito di questa vicenda ZwebTv ha deciso di interrompere immediatamente ogni collaborazione con Andrea Pinna, trattandosi di un evento incompatibile con i principi aziendali, etici e morali di ZwebTv, e dal quale dunque ci dissociamo totalmente.
Vogliamo creare una Community in cui ognuno possa riconoscersi, una Community guidata da giovani Talent che sostengono i principi fondamentali delle persone e che siano d’esempio per tutti. Anche se la storia è stata pubblicata da Andrea Pinna sul suo profilo personale, e non costituisce un contenuto prodotto per l’azienda, ZwebTv ha deciso comunque di dare un segnale concreto, cogliendo l’occasione di questo sgradevole evento per offrire un contributo alla raccolta fondi a supporto delle spese legali della famiglia Floyd tramite GoFundMe. Non tolleriamo episodi di razzismo e discriminazione.
#blacklivesmatter
https://www.instagram.com/p/CBqkAZMqpfF/?igshid=ctssv21d1gbj
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