10. 2 fisso a Inter-Cagliari

Giacomino ha esagerato con le cozze e si ritrova in ospedale con una colica renale. Mentre Chiara sta dormendo con lui, Aldo e Giovanni, fuori dalla struttura, discutono sulla loro vita e sull’importanza che il rischio ha in essa. È qui che Giovanni chiede ad Aldo se ha mai rischiato nella propria vita e la sua risposta entra di diritto in questa classifica: “Una volta homesso due fisso ad Inter-Cagliari".

9. Il professorone

 

Anche qui siamo sempre in ospedale. Giacomo si sente male e, perciò, va al pronto soccorso e a curarlo abbiamo un dottore che sembra molto sicuro di sé, interpretato da Augusto Zucchi. Dopo qualche controllo da parte del medico, è Aldo che comincia a fare la diagnosi a Giacomino supponendo che abbia una colica renale e consigliandogli dei medicinali. Così, il dottore comincia ad alterarsi in quella che è una sfuriata straordinaria testimoniata dalle seguenti espressioni: “Ah, è medico? Non lo sapevo… dov’è che ha studiato?”, “È arrivato il professorone, adesso mi tolgo il camice e lo do a lei va bene?”

8. “Ma vai, ma vieni, ma chi sono”

Dopo aver bevuto un “latte macchiato, tiepido, senza schiuma e con poco caffè" e aver bloccato Giacomo dal tentativo di rimorchiare una biondina, Giovanni esce dall’autogrill insieme ai due amici e nota dei ragazzini che fanno le capriole. Trascinato dalla voglia di competere, Giovanni parte dalla porta dell’autogrill e realizza una serie di giravolte degne di una medaglia d’oro alle Olimpiadi. Dunque, comincia a vantarsi spudoratamente coi ragazzini ma l’occhiataccia del padre dei bambini gli farà capire di aver sbagliato e, perciò, si allontanerà impaurito. “Chi arriva ultimo è pirla”

7. Meccanica di precisione

I tre protagonisti hanno conosciuto Chiara, a causa di un incidente d’auto, e si sono propostidi offrirle il pranzo. Fatta la constatazione amichevole, i quattro cominceranno a discutere sulle professioni che svolgono nella vita. Scopriamo, dunque, che Chiara è una restauratrice e che dovrà prendere il traghetto per la Grecia a Brindisi. Quando la ragazza chiede ai tre quale lavoro svolgono parte una supercazzola di Giovanni destinata a rimanere nella storia: “Noi lavoriamo nella meccanica di precisione, tecnologie avanzate al servizio di progettazioni particolari e specifiche…”. Ma dopo, ci penserà Aldo a dire le cose come stanno: “Lavoriamo in un negozio di ferramenta come commessi, come galoppini”

6. Conte Dracula

Scena famosa soprattutto grazie al teatro, viene rappresentata in questo film sottoforma di “corto”. Mentre i nostri protagonisti hanno avuto un guasto alla macchina e sono fermi in un posto sperduto, Aldo si addormenta e fa un sogno abbastanza strano. Lui è il Conte Dracula, un vampiro siciliano che una notte va alla ricerca di sangue. Segue dunque una ragazza nel bosco, interpretata da Marina Massironi, e arriva perciò davanti ad una casa abitata da Gino e Michele (Giovanni e Giacomo) che interpretano due “transilvani leghisti”. I due si accorgono subito che il loro ospite non è delle loro zone e, perciò, tentano di smascherarlo con l’inganno della cadrega. Così, abboccando all’inganno, il Conte cerca di divagarsi e, con la scusa del bagno, arriva finalmente nella stanza della ragazza che ha inseguito. Ma Gino e Michele riescono a fermarlo e il Conte dovrà dunque rassegnarsi.

5. La maglia di Sforza

Giacomino si appresta ad affrontare la notte in ospedale per motivi precauzionali, ma c’è un problema sostanziale: non ha il pigiama. Allora, Aldo si propone di prestare il suo ma ciò che vediamo successivamente è uno dei tanti capolavori di questa pellicola. Il pigiama di Aldo è in realtà la maglia numero 21 di Ciriaco Sforza, allora centrocampista dell’Inter. Quando Giovanni domanda ad Aldo perché dormisse con quella maglia, ecco la risposta: “Quella di Ronaldo era finita”.

4. Aldo al telefono

Ormai i nostri sono in ritardo di una vita e non si fanno sentire da più di 24 ore. Così Aldo, con grande coraggio, decide di telefonare al suocero per aggiornarlo su tutti gli avvenimenti delle ultime ore. Ma la telefonata non sarà una banale conversazione. Appena Aldo comincia a parlare viene sovrapposto dal cavalier Cecconi che lo bombarda di domande.
Seppur calmo all’inizio, col passare dei secondi Aldo diventa una bestia, vomitando al suocero tutto l’odio che nutre nei suoi confronti. Oppure il telefono era davvero occupato?

3. “Non posso né scendere, né salire”

Ci troviamo quasi alla fine del film. Giacomino vuole riflettere sul suo matrimonio e sul suo futuro e, per farlo, scende in riva al mare in una spiaggia fatta prevalentemente da rocce. Aldo e Giovanni non lo vedono più e perciò, temendo il peggio, decidono di andarlo a cercare scendendo in spiaggia anche loro. Ma Aldo, in ciabatte, fa fatica a superare gli
ostacoli delle rocce, che si manifestano friabili. Quindi rimane intrappolato per un bel po’ anche se dopo, grazie soprattutto ai consigli di Giovanni, riesce comunque a cavarsela. Ma la cosa più bella la scopriamo quando i due trovano finalmente Giacomino: non valeva la pena di arrampicarsi sulle rocce, c’era il sentiero…

2. Ajeje Brazorf

Oltre al “Conte Dracula” e ad “Al, John e Jack” (all’inizio del film) abbiamo un terzo “corto”, che è senza dubbio uno degli sketch più famosi del trio. Anche questo, infatti, diviene famoso grazie al teatro ed è stato inserito in questo film in chiave neorealista. Siamo sul tram e un giovane senza biglietto, interpretato da Aldo, viene fermato dal  controllore, impersonato da Giovanni. Il controllore nota subito che il ragazzo è senza biglietto e vuole fargli una multa e, per evitare ciò, Aldo comincia a tergiversare. In scena entra anche un vecchio rompiscatole (Giacomo) che ha il solo compito di mettere zizzania. Dopo  ssersi presentato come Ajeje Brazorf e essersi rifiutato di mostrare i propri documenti, il ragazzo senza biglietto approfitta di un momento di distrazione del controllore per scappare, concludendo la scena con un inseguimento.

1. Italia-Marocco

I nostri hanno perso la gamba che qualsiasi falegname con 30 mila lire avrebbe fatto meglio. Dunque, si danno da fare per ritrovarla e Chiara nota che è finita tra le mani di un gruppo di muratori marocchini in spiaggia. Dato che loro non vogliono mollare il famoso “Garpez”, ci penserà Giacomo a trattare: si farà perciò una partita di beach soccer in cui oggetto della contesa diventa proprio la gamba. Questa partita, citazione al film “Marrakech express”, sembra che si sia giocata davvero: il gol di Aldo che sbuca da sotto la sabbia, la rovesciata di Giovanni, il rigore parato da Chiara, accompagnati dalle note di Che coss’è l’amor di Vinicio Capossela, hanno infatti reso questa partita leggendaria. “Meraviglioso, bello, bello… ma intanto come abbiamo fatto a perdere 10 a 3?”