10. Giuliano Sarti

 

Estremo difensore della Grande Inter di Herrera e della Fiorentina che vinse il primo scudetto della propria storia, fu un portiere che venne ricordato soprattutto per l’efficacia negli interventi e per questo motivo venne soprannominato Portiere di ghiaccio. Se la sua carriera coi club è stata ricca di soddisfazioni, non si può dire lo stesso con la nazionale: solo 8 presenze in totale e mai una partecipazione a un torneo internazionale.

9. Giovanni Galli

 

Il Milan di Sacchi, la squadra più forte di tutti i tempi secondo World Soccer, in porta schierava lui. Galli, che oltre ad aver difeso la porta del Milan giocò nella Fiorentina, nel Napoli, nel Torino e nel Parma, era un portiere molto e affidabile ma poco spettacolare. Nella sua carriera ha vinto tutto, sia coi club che con la nazionale. Con quest’ultima, però, non riuscì mai a brillare totalmente dopo le poco soddisfacenti prestazioni ai Mondiali di Messico ‘86.

8. Luca Marchegiani

 

La porta della Lazio durante gli anni novanta era in buone mani. Marchegiani, infatti, fu uno dei portieri più completi della sua generazione dal punto di vista tecnico spiccando particolarmente nelle uscite alte e nei calci di rigore (neutralizzati 17 su 64 in Serie A). Anche lui in nazionale ha raccolto meno di quanto meritasse, totalizzando solo 9 partite a causa della forte concorrenza che vi era in quegli anni.

7. Francesco Toldo

 

Gli olandesi ancora lo maledicono e lo sognano la notte gridando di terrore al risveglio. Scherzi a parte, Toldo è stato uno dei migliori portieri italiani nel periodo tra la fine degli anni novanta e l’inizio degli anni duemila distinguendosi per la sua freddezza e personalità, oltre che per l’abilità di respingere i calci di rigore. Verso il finale di carriera ha svolto anche il ruolo di “secondo di lusso” sia con la nazionale (vice-Buffon) che con l’Inter (vice-Julio Cesar).

6. Angelo Peruzzi

 

Per stare in porta non occorre essere alti quasi due metri. Lo ha dimostrato Angelo Peruzzi (181 cm) nel corso della sua carriera distinguendosi come uno dei migliori nel suo ruolo per anni. Portiere della Juventus di Marcello Lippi, fu un estremo difensore dal fisico potente. Il suo punto forte erano le uscite basse, il grande senso del piazzamento e la leadership in campo e nello spogliatoio. Infatti, fu una figura importante come uomo-squadra, anche se non scese mai in campo, nella spedizione dei Mondiali 2006 vinti dagli azzurri.

5. Enrico Albertosi

 

Portiere della Fiorentina per un decennio, del Cagliari campione d’Italia e del Milan della stella, Albertosi si è sempre caratterizzato per il suo carattere molto estroverso e per il grande stile con cui compiva le proprie parate. Lui e Zoff sono stati i migliori portieri tra la fine degli anni sessanta e gli anni settanta arrivando a contendersi il ruolo di numero 1 della nazionale. In alcuni casi, Albertosi riuscì anche a scavalcare Zoff nelle gerarchie, come ad esempio durante i Mondiali di Messico ‘70.

4. Gianluca Pagliuca

 

Ai piedi del podio abbiamo un altro grande estremo difensore italiano. Pagliuca, infatti, fu il dopo-Zenga sia all’Inter che in nazionale e fece parte di quella Sampdoria che vinse molto sia a livello nazionale che internazionale. Le sue caratteristiche principali erano gli ottimi riflessi, il grande senso del piazzamento e, soprattutto, la grande capacità di respingere i calci di rigore. Detiene, infatti, il record in Serie A avendone parati 24.

3. Walter Zenga

 

L’Uomo Ragno si piazza al terzo posto in questa classifica. Zenga è stato uno dei portieri più forti e completi della sua generazione, ed è stato il titolare della nazionale tra la fine degli anni ottanta e l’inizio degli anni novanta. Ha legato la sua carriera principalmente all’Inter, con cui vinse lo scudetto dei record con Trapattoni e due Coppe UEFA. Possiede anche il record d’imbattibilità a un campionato del mondo: 517 minuti a Italia ‘90.

2. Dino Zoff

 

Secondo posto per uno dei più grandi di tutti i tempi, il che è tutto dire. Zoff non è stato solo un portiere fenomenale, ma un vero e proprio esempio per tutti i tifosi di calcio. Infatti, oltre alle sue indiscutibili doti tecniche, tra cui la freddezza, il piazzamento e la capacità nelle uscite sia alte che basse, viene ricordato per essere stato un signore del calcio e un leader taciturno. Ha mantenuto una grande costanza nel coro di tutta la sua lunga carriera terminata a 41 anni, un anno dopo aver trionfato ai Mondiali di Spagna 1982 da capitano.

1. Gianluigi Buffon

 

Il numero uno dei numeri uno è lui, senza dubbio. Una carriera sempre ad alti livelli, caratterizzata da parate al limite dell’impossibile e da una costanza di rendimento impressionante. Buffon viene considerato da molti esperti non solo come il miglior portiere italiano ma anche come il più forte della storia. Per questo, viene spesso indicato come fonte di ispirazione per i più giovani. Tra i tanti record battuti in carriera, ricordiamo quello dell’imbattibilità in Serie A: 974 minuti. Per più di vent’anni ha difeso la porta della nostra nazionale, con cui ha vinto da protagonista assoluto il Mondiale 2006.