Che questa edizione del Grande Fratello ruoti intorno a Beatrice Luzzi lo avevamo ampiamente capito; la sua assenza di pochi giorni ha dato la misura della potenza della sua personalità.
Non stupisce, quindi, che anche i suoi compagni di avventure, almeno quelli più svegli, costruiscano il loro percorso su di lei.
Chi le ha dato contro, se non salvato dalla longa manus del confessionale con la carta dell’immunità, è inesorabilmente uscito.
L’alternativa? Farsela amica e provare ad arrivare più avanti possibile nella scia della sua luce.
E’ quello che, in sostanza, ha confessato, in una chiacchierata con Fiordaliso e Marco Maddaloni, Rosy Chin.
La chef milanese, colei che con le sue frasi fatte ed i suoi accorati interventi, si è assunta a life coach degli inquilini della casa, ha ammesso di aver praticato una nuova strategia, non attaccare Beatrice perché, altrimenti, per sua stessa ammissione, sarebbe già andata a casa.
Il GF è un gioco, per carità: chi varca la soglia della porta rossa lo fa con un solo scopo, vincere.
Non facciamoci intortare dal discorsetto perbenista di chi, eliminato, dichiara “a prescindere da come è andata, sono contento/a del mio percorso” che è come dire “l’importante è partecipare”: un contentino che si da a se stessi in primis ed agli altri poi, per cercare di dare un senso alla propria sconfitta.
Quindi, di certo, non ci meraviglia che si abbia una strategia per provare a raggiungere il proprio obiettivo.
Quello che ci lascia perplessi è come, ancora una volta, ci si accontenti di giocare di ripiego invece che in attacco, certo più difficile, più rischioso ma tanto più soddisfacente.
E, a prescindere da come finirà il gioco, se alla fine della fiera, guardandosi allo specchio, si deve abbassare lo sguardo che senso ha? Nessuno.
ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE UFFICIALE WHATSAPP, clicca QUI -> https://whatsapp.com/channel/0029Va80SUt2v1IjX0CbW03c
