domenica, Maggio 19, 2024

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Grande Fratello, ecco i 6 nominati della puntata del 23 gennaio

Questa sera veramente non troviamo le parole per definire una puntata del Grande Fratello che è stata l’emblema di quanto autori e conduttore vogliano pilotare le situazioni. E’ uno show in cui non c’è nulla di vero tranne la volontà di chi tira le fila di proporre in prima serata una narrazione totalmente avulsa dalla realtà, contraria a quella che il pubblico vede da casa, una mancanza di rispetto per l’intelligenza di coloro che mantengono ancora in vita questo programmetto di quart’ordine accordandogli la loro fiducia tramite il telecomando.

Lo abbiamo ripetuto più di una volta, il pubblico non si può prendere in giro per sempre, figuriamoci per 5 edizioni consecutive di cui le ultime tre extralarge, in cui si è visto di tutto, e questa, che si sta incamminando sempre di più sulla strada sporca e tortuosa delle edizioni precedenti. Inquietante Don Alfonso che vuole far passare per una Queen forte e intelligente, una provincialotta che fa a botte con l’italiano e che non ha voglia di far nulla se non avere la visibilità offertale dalle telecamere.

Perla Vatiero, scriviamo anche il cognome così il conduttore se lo ficca in testa avendo dimostrato stasera di non sapere neanche come si chiamano i concorrenti, ha palesato questa sera la sua inconsistenza scioltasi come neve al sole sotto i colpi verbali, l’intelligenza e l’arguzia di Beatrice Luzzi. La ex Vivere dovrà passare alla cassa a fine reality, per mettersi in tasca gli extra bonus maturati per aver retto il programma a Don Alfonso e dato visibilità agli sfortunati di turno che cercano di intavolare un qualsiasi contraddittorio con lei.

Di donne con gli attributi in circolazione ce ne sono poche e la Vatiero non le rappresenta per nulla, diventa ridicola e forse anche un pò blasfema quando cerca di vestire i panni (le piacerebbe) di colei che ha sempre ragione e a cui bisogna dire sempre sì. La Vatiero non è una Dea, anzi non rende onore neanche all’Universo femminile, subdola e contraddittoria come poche, sempre pronta ad andare su con la voce ai suoi interlocutori per impedir loro di parlare. Perla e il suo ex fidanzato sono pedine nelle mani di Don Alfonso che dopo il 25 marzo, forse se siamo fortunati anche prima, se ne disferà indicando loro il sentiero dell’oblio.

Per il resto uno spettacolo di una inconsistenza unica, tirato per le lunghe più per testare la resistenza alle supercazzole di chi guarda che per divertire. Il televoto chiuso quasi all’una di notte è l’emblema della scorrettezza autorale, chi comanda i 6 finalisti li ha già in testa, deve solo fare in modo che arrivino in fondo senza troppi danni.

Un blocco intero dedicato al compleanno di Garibaldi contento in studio ignaro che il conduttore lo stesse perculando davanti a tutta Italia resta forse il momento più alto della serata insieme all’espressione di Beatrice Luzzi quando ha udito Varrese affermare di essere il più leggero in casa, colui che ride, scherza e gioca.

Il momento più interessante della puntata l’incontro di Marco Maddaloni con il padre e la testimonianza dell’uomo, che a Scampia attraverso lo sport ha trasformato il disagio giovanile in una opportunità di crescita personale mostrando una strada alternativa alla delinquenza. Un tema che forse avrebbe meritato più attenzione invece della risatina ipocrita della Buonamici che ogni volta che entra nello studio di Don Alfonso si trasforma nella sua compagna di banco, di quelle che ridono per finta alle battute stupide del prof nella speranza di prendere un bel voto.

Detto ciò, Federico Massaro è risultato ultimo al televoto e ha raggiunto Stefano Miele tra coloro che lunedì prossimo potrebbero abbandonare la casa, insieme a loro saranno giudicati dal pubblico, Monia La Ferrera, Sergio D’Ottavi, Fiordaliso e Perla, che a quanto pare poi così tanto Queen non è considerata. All’1,25 il conduttore ha mandato tutti a dormire e forse sta ancora cercando di ricordare il cognome di Perla, lunedì ne avremo 29 e poi anche gennaio sarà finito, mancheranno 2 mesi alba della fine di questa surreale edizione. Buonanotte !

Giuseppe Scuccimarri
Giuseppe Scuccimarri
Giuseppe Scuccimarri, classe 1969, esperto di televisione e cronaca rosa con interessi anche per l'attualità e la politica nazionale e internazionale. Autore della commedia "Il delitto di Lord Arthur Savile" (2002) e del musical "La vita è una splendida canzone" (2014), ghostwriter per diversi autori e paroliere, amante della scrittura e della letteratura italiana e straniera.

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