Che il guru Signorini ad un certo punto avrebbe gettato la maschera lo avevamo capito, lui che del trash, del gossip e del pecoreccio ha fatto la sua bandiera non poteva sopportare di rimanere “ingabbiato” nella correttezza che non gli appartiene e ieri in un discorso che fa acqua da tutte le parti ha sdoganato l’omofobia, il sessismo e la misoginia in TV, al Grande Fratello saranno punite, forse, solo le bestemmie per il resto si valuteranno le intenzioni, basterà dire “volevo scherzare” per non essere puniti. Tutto concesso purchè lo show che lui ha in testa possa andare avanti senza essere interrotto da incidenti di percorso e al web che chiedeva una reprimenda per Amedeo Gori e Katia Ricciarelli è seguita invece l’esaltazione degli stessi, perchè non solo il conduttore vuole imporre lo squallore televisivo, ma anche insegnarci che noi stessi tra le mura domestiche siamo omofobi e sessisti ma non lo ammettiamo.
Non capiamo come mai Mediaset dopo aver combattuto per mesi il trash di Dursiana memoria abbia lasciato non solo al suo posto questo signore, ma che gli abbia dato ancora carta bianca per rovinare ancora di più quello che fino a pochi anni fa era considerato il reality più famoso di Italia. Spazio ai sentimenti zero e spazio ai rutti e alle mani lunghe di Goria e al body shaming e al linguaggio offensivo della Ricciarelli, chissà cosa staranno pensando coloro che lo scorso anno si sono visti mettere alla porta per molto meno. Il conduttore impettito a fine puntata, dopo aver esaltato le gesta di coloro che sarebbe stato opportuno punire e dopo essersi inventato un sistema per cui anche gli opinionisti possono rendere i concorrenti immuni da nomination, si è dapprima rivolto agli utenti web invitandoli a farsi i fatti loro e poi si è profuso in un sermone senza capo nè coda al solo fine di difendere l’indifendibile. Lo riportiamo integralmente affinchè ognuno ne tragga le conclusioni e ne faccia l’uso più consono:
l Grande Fratello è un reality, non nasconde nulla, nel bene e nel male. Ci sforziamo di far conoscere al pubblico le pagine più belle, ma il daytime lo costruite voi, qualche scivolone è inevitabile. Naturalmente ci sono scivoloni gravi e meno gravi. Grande Fratello vi garantisce la massima libertà, ma richiede la vostra responsabilità. Gli scivoloni si pagano ed è giusto così. Però quest’anno il GF ha pensato di adottare nei confronti del politicamente scorretto un atteggiamento diverso, meno bacchettone, perché ne abbiamo tutti le tasche piene… abbiamo il terrore di parlare. Non appena sentiamo una parola invochiamo subito body shaming, me too, chissà quali altre minacce. Ragazzi, credo che nessuno di noi ne possa più, e siamo anche consapevoli che i social, che seguono con grande attenzione il programma, sono molto sensibili su questi temi, però a volte tutto ciò acquista una dimensione talmente surreale che diventa ingiustificata.
Non vuol dire liberi tutti, ogni cosa verrà considerata nella sua intenzione. Saremo rigidi con chi usa espressioni contro le donne, contro gli orientamenti sessuali, le bestemmie. Saremo implacabili. Però dobbiamo anche capire che se una persona dice una parolaccia oppure esprime una considerazione che non ha nessun tipo di carattere offensivo, è semplicemente una caduta di gusto… Katia Ricciarelli in questi giorni ha detto cose che non sono state di gran gusto… Come lei molti altri.
Dato che vi conosco, non siete persone irresponsabili, vi dico: evitate tutto questo, però di fronte a queste cadute di gusto, noi non vogliamo ritrovarci con la bacchetta in mano perché ne abbiamo le tasche piene. Non passate voi a casa a sottolineare tutto il tempo scivoloni, gaffe, godetevi l’avventura del GF, e soprattutto senza pregiudizi, perché fuori da questa casa voi siete i primi a non averli questi pregiudizi.
Se un ragazzino vedendo una bella donna dice “ah che bella…” ed usa un’espressione anche infelice, con quale diritto noi possiamo dire… ma scusate quando siete a casa vostra, quando vedete una bella ragazza, cosa dite, “che bella ragazza”? Ci siamo un po’ stancati francamente eh.
Grande senso di responsabilità ed educazione, con la consapevolezza che se si fa uno scivolone in buona fede, resta uno scivolone in buona fede.
Il sermone di Don Alfonso si chiude così con “scivolone in buona fede”, detto da lui stride un attimo dato ciò che ha permesso che accadesse lo scorso anno e che ancora grida vendetta, sappiate che da adesso chiunque darà dell’ubriaca da rinchiudere a San Patrignano a qualcuna lo avrà fatto in buona fede, chiunque farà battute sessiste alla Filippo Nardi lo avrà fatto in buona fede, chiunque farà battute omofobe e razziste lo avrà fatto in buona fede perchè Don Alfonso vuole così, non solo, ha anche la supponenza di dire che anche noi lo facciamo nelle nostre case. Caro Don Alfonso, ti sembrerà strano, ma non tutti sono come te.
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