Si continua a parlare della bufera mediatica che hanno scatenato Massimiliano Morra e Adua Del Vesco facendo delle dichiarazioni alquanto inquietanti. Dopo Lorenzo Crespi, che ha fatto delle dichiarazioni molto forti che potete rileggere qui: https://mondotv24.it/lorenzo-crespi-svela-dettagli-sull-aresgate/
Ad intervenire adesso è stato Francesco Testi che ha raccontato in un lungo post su instagram la sua esperienza nell’agenzia Ares Film, fondata da Alberto Tarallo, il presumibile Lucifero a capo di questa setta che probabilmente ha coinvolto Adua, Massimiliano e non solo. Le dichiarazioni di Francesco Testi nel lungo post su instagram:
Cerco di dare il mio punto di vista su una questione che ormai ha preso piede, per cui non posso esimermi dal farlo.
È il mio punto di vista proprio perché fa riferimento alla mia esperienza personale.
Avere un contratto con Ares Film aveva come conditio sine qua non quella di lasciare la vecchia agenzia e di tagliare i ponti con il proprio agente, questo perché la produzione aveva una propria agenzia di riferimento.
Il paradigma su cui si fondava il progetto lavorativo era l’assoluta dedizione al lavoro e l’impossibilità di avere legami affettivi stabili (visti come potenziale distrazione dal progetto).
Il tutto era perfettamente chiaro e diventava una scelta consapevole (nessuno mi ha mai puntato una pistola alla tempia).
La vita però, si sa, è imprevedibile. Quando ho preso una “sbandata” per una donna, sono venuto meno al paradigma: ciò che prima non mi pesava, diventava improvvisamente un’imposizione.
Ne sono scaturite forti divergenze di opinione e un diradamento costante dei rapporti personali con i produttori.Come avevo accettato consapevolmente di salire sulla nave, altrettanto consapevolmente ho deciso di abbandonarla nel 2015, prima ancora che andasse in onda “L’onore e il rispetto 4”, che è stato il mio ultimo lavoro con loro.
Reda, la mia compagna, ha abbandonato la nave insieme a me ed ho la fortuna di averla accanto ancora oggi.
Da allora non ho più visto né sentito nessuno, fatta eccezione per l’8 gennaio 2019, quando ho portato le mie condoglianze ad Alberto il giorno del funerale di Teo. Mi sono pentito di non essere riuscito a mantenere i rapporti personali e mi chiedo tutt’oggi se, nel caso lo avessi fatto, avrei potuto accorgermi di strani segnali e fare qualcosa per aiutarlo,. Resterà sempre un mio cruccio.
In questi giorni ho sentito parole forti su questo tragico evento e non solo, parole che a mio avviso andrebbero approfondite in un contesto che di certo non può essere individuato in un palinsesto televisivo.
In età adolescenziale ho sofferto di una grave forma di depressione e so bene quali effetti devastanti possa avere sulla mente di una persona.
Per questo mi auguro che Adua superi questo momento e possa riuscire a stare bene
Un post che sembra quasi di distaccamento dalla vicenda, quello di Francesco Testi che non svela dettagli in più sulla questione. Ma parla più di un’esperienza personale all’interno della agenzia. Speriamo di saperne di più.
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