Fine di una serie tv: ecco le 6 fasi per superarla

Inutile negarlo.

Le serie tv, sopratutto in questi giorni di isolamento sociale, ci accompagnano, ci tengono compagnia, ci occupano la mente.

I personaggi delle serie entrano nei nostri cuori e nelle nostre menti: lo abbiamo visto con “La casa di carta“, che tanto successo ha avuto in questi giorni, ma anche con serie più longeve e ormai terminate da tempo, come “Lost“, “Il Trono di Spade“, “Breaking Bad“.

La fine di una serie tv, della nostra serie tv preferita, non è facile da superare.

Ci aggiriamo come fantasmi per casa, con lo sguardo vuoto e il cuore spezzato, pensando che mai nessuna serie sarà bella come quella che abbiamo appena finito.

Ma non tutte le serie sono uguali, e non tutti i finali creano in noi la stessa reazione.

Se c’è qualcosa di peggio della fine di una serie tv, è un finale che non ci soddisfa: la morte di un personaggio principale a cui ci eravamo affezionati, un epilogo che non chiarisce tutti i punti avevamo in sospeso fino a quel momento, sono fra i peggiori finali che un amante delle serie può vivere.

E poi, c’è la differenza fra serie tv terminata, che non prevede nuove stagioni o nuove riprese, e fine di una stagione di una serie tv: da una parte il senso di abbandono profondo, consapevoli che mai più vedremo nuove puntate della serie in questione, dall’altro l’ansia che sappiamo che proveremo fino all’uscita della prossima stagione.

Ecco allora le 6 fasi che vi aspettano, se avete intenzione di guardare una nuova serie tv o se l’avete appena finita, e state affrontando, proprio ora, in questo momento, il trauma dell’abbandono.

 

1 – Negazione: Non ci credete, controllate bene tutti i siti web che parlano dell’argomento, parlate con amici, chiedete agli altri fan: non potete credere che davvero la vostra serie del cuore sia finita.

 

2 – Dolore: Avete presente quelle giornate NO in cui sembra che ogni persona del mondo cospiri contro di voi per farvi intristire sempre di più? Beh, sappiate che fra le domande senza risposta e fra i vari motivi di malumore, la fine definitiva della vostra serie si aggiungerà alla lista. Il dolore non vi lascerà mai del tutto, e tornerà prepotente quando meno ve lo aspettate, ma in quei giorni successivi alla fine della serie, sembrerà più forte che mai. Borse sotto gli occhi, ipersensibilità, crisi di pianto isteriche. Sembriamo un po’ tutti zombie in questa fase.

 

3 – Ricerca di alleati: Ti iscrivi alle pagine social, ai siti web, in cerca di amici che condividono con te lo stesso dolore. E via, tutti insieme, a chiedere a gran voce quella nuova stagione che il produttore ha detto chiaramente, a caratteri cubitali, più volte sul suo profilo, che non farà.

 

4 – Condivisione del dolore: Mal comune, mezzo gaudio, no? Che siano amici che condividono con te la passione per questa serie, o sconosciuti incontranti su un sito di fan, poco importa. L’importante è dividere il dolore, un po’ per ciascuno, si riesce a razionalizzare meglio.

 

5 – Ritorno alla vita: Questo è complicato: si, è vero, la tua serie tv preferita è definitivamente finita, ma fuori il sole splende, gli uccellini cantano, il vento soffia e Albano e Romina cantano ancora insieme. La vita è andata avanti mentre tu ti sei chiuso nel tuo mondo malinconico fatto di stalkeraggio e ricerca di informazioni, e devi accettarlo. È una specie di fase di “accettazione”: la malinconia c’è, e ci sarà sempre, ma sarebbe stato peggio non aver mai guardato questa bellissima serie tv che ti ha cambiato la vita, no?

 

6 – Alternative: Non è facile, e obiettivamente fa sentire tutti in colpa. Ma le serie tv sono tante, varie, belle. E poi, ormai, tra Netflix, Infinity, Prime Video e Disney+, davvero c’è l’imbarazzo della scelta. A questo punto, hai due opzioni: o cambi disperatamente genere, sperando che il distacco ti aiuti ad uscire dal limbo malinconico nel quale sei finito, o segui ancora lo stesso genere, e magari gli stessi attori, così da mantenere saldo quel legame che senti ancora forte.

 

BONUS: Se proprio non riuscite a farvene una ragione, pensate a cosa ha detto J.K. Rowling, tramite la voce di Albus Silente in Harry Potter e il prigioniero di Azkaban.

“La felicità la si può trovare anche negli attimi più tenebrosi, se solo uno si ricorda di accendere la luce.”


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Scritto da Giuseppe Currado
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