Fari sul Talento, Gioco Duro dietro le Quinte: A tu per tu con Ilaria Bussadori

Intuito, passione e una visione chiara del mondo dello spettacolo: sono questi gli ingredienti che hanno guidato il percorso di Ilaria Bussadori, Manager e Autrice televisiva tra le più influenti del panorama italiano. In questa intervista per MondoTV24, Ilaria Bussadori si racconta con sincerità e lucidità, ripercorrendo gli inizi della sua carriera, le sfide affrontate, la trasformazione dell’intrattenimento televisivo e il ruolo – spesso frainteso – dei social. Tra aneddoti personali, riflessioni sul mestiere e uno sguardo critico ma costruttivo sulla TV di oggi, emerge il ritratto di una professionista capace di coniugare intuito artistico e rigore manageriale. Un’intervista che è anche una lezione per chi sogna di lavorare nello spettacolo, dentro e fuori dallo schermo.

Intervista a Ilaria Bussadori

1.Ilaria, la sua è una carriera costruita su intuito e passione: quando ha capito che il mondo dello spettacolo sarebbe diventato il suo mestiere? C’è stato un momento preciso che ha segnato questa scelta

Si, ero a un bivio se aprire un’ agenzia immobiliare o un negozio di makeup. Incontrai un regista di cui mi invaghii e decisi di proseguire in questo ambiente che mi aveva da tempo folgorata. Il suo incontro fu un richiamo che non ho potuto non ascoltare. Anche se già da adolescente frequentavo l’ambiente televisivo in quanto mio padre lavorava in una delle sedi RAI di Roma ed ero spesso con lui a vedere prove di alcuni programmi o le dirette stesse.

2. Oltre alla tua attività di agente, sei anche autrice e hai collaborato con realtà importanti come la Rai: come si intrecciano questi due aspetti del tuo percorso professionale? E Cosa ti ha spinto a cimentarti anche nella scrittura e nell’autorialità? È stata una scelta parallela o una naturale evoluzione del tuo percorso come agente?

Diciamo che ogni agente sogna di poter ideare e realizzare un suo programma.  Io l’ho fatto. Quindi nacque come ambizione e desiderio. Poi come rivalsa nei confronti di un sistema televisivo che a volte non ti permettere di mettere a frutto completamente il tuo potenziale. Io mi sono accorta nel tempo di avere un occhio anche autorale e un’ attitudine decisionale sulla tv e quindi ho messo a frutto queste competenze con l’aiuto di altrettanti validi autori che di fatto sviluppano le mie idee,io do un’occhiata al lavoro finale o mentre viene svolto per modificare qualcosa se c’è da farlo altrimenti va direttamente in produzione così.  Diciamo che sono ideatrice e curatrice di format ecco.

3. Negli ultimi anni l’intrattenimento televisivo ha subito una forte trasformazione. Lei come lo percepisce oggi? È un’evoluzione che la convince o sente che si è perso qualcosa per strada?

Si è perso moltissimo. Non si ride più come prima e non ci si affascina più come una volta ormai la tv è piatta. L’ intrattenimento quasi non c’è 

4. Con l’esplosione dei social, molti volti emergenti puntano alla visibilità online per approdare in TV. Secondo lei è davvero un passaggio imprescindibile o resta comunque secondario rispetto al talento?

I social non portano in tv, non quanto si crede.  Sono pochi i casi. Ora meno che mai.  Solo se mostri un forte talento come ad esempio Valentina Barbieri l’imitatrice  può avere un senso. Sono una vetrina sicuramente ma il talento non lo si acquisisce con i social. 

5. Quando si tratta di costruire un cast televisivo, qual è secondo lei la chiave per selezionare i profili giusti? Conta più l’originalità, l’esperienza o la coerenza con il format?

Devono arrivare al pubblico.  Bucare lo schermo e avere forte personalità.  Poi servono anche quelli che non ne hanno altrimenti diventa un far west e soprattutto non si creano le critiche da casa. Che sono la metrica per capire se un reality sta funzionando

6. La televisione generalista oggi deve confrontarsi con un calo evidente degli ascolti. Secondo lei da cosa dipende? Ci sono programmi che avrebbero potuto funzionare con scelte diverse?

Certo, se vuoi trasformare un reality in un telegiornale è del tutto inutile e sbagliato, ed è purtroppo quello che si stava facendo.  Spero che chi di dovere stia capendo (ma la vedo ancora lunga) che ogni programma ha il suo pubblico e se togli l’anima a quel programma,  quel pubblico se ne va.

7. Lei ha spesso scoperto talenti anche per caso, semplicemente incrociando un profilo online. C’è qualcuno in particolare che considera una “sua scoperta”, un progetto a cui si sente legata in modo speciale?

Certo lo dico sempre: Luca Vetrone è la mia più grande scoperta. Sono fiera di averlo portato  in tv. È esteticamente il ragazzo più bello che si sia visto in tv negli ultimi anni. Peccato non mi abbia ascoltato a sufficienza, ha un gran talento, avrebbe fatto molto di più di quello che ha fatto.

8. Partecipare a un reality oggi è ancora un’arma a doppio taglio per un artista? Si rischia di restare intrappolati in un’etichetta, o le cose stanno cambiando anche in questo senso?

Stanno cambiando. Stanno tornando quelle di una volta dove i reality erano un trampolino di lancio. Il problema è che non vengono più scelti concorrenti che faranno strada. Ma solo quelli adatti al momento.

9. Tanti giovani sognano una carriera nel mondo dello spettacolo. Cosa consiglierebbe a chi vuole davvero costruire un percorso credibile e duraturo?

Di affidarsi a un agente serio e preparato. Senza non si va da nessuna parte. 

10. Da manager esperta, quali sono secondo lei le qualità indispensabili per svolgere questo ruolo oggi, in un panorama così fluido e competitivo?

Competenza, determinazione e tenacia. E anche severità perché i talent vanno guidati e a volte redarguiti. Bisogna sapertenere le loro briglie. Inoltre bisogna aver carattere e non aver timore imporsi con le tv.