Fabio Volo e la fine della storia con Johanna “La separazione non è un fallimento”

La separazione non è un fallimento. Questo il concetto chiave dell’intervista dell’attore e scrittore Fabio Volo al Corriere della Sera.

Volo, che proprio oggi torna con il suo nuovo lavoro “Tutto è qui per te”, ha deciso di raccontarsi ai numerosi lettori del Corriere in un chiave molto intima, rilevando dettagli inediti sulla fine della storia d’amore con l’ex compagna Johanna Maggy Hauksdottir.

L’addio nel 2020 dopo 10 anni d’amore e due figli, Sebastian e Gabriel, rispettivamente di 10 e 8 anni. A distanza di 3 anni da quel momento, lo scrittore di “È una vita che ti aspetto” e “Esco a fare due passi” decide di rivelare il motivo del loro allontanamento, spiegando che quella fosse la scelta necessaria “per evitare l’inferno”.

«L’inferno è quando finisci dentro a un problema e non riesci a vederne l’uscita».

E nel suo ultimo lavoro sembra che il filo rosso che lega le vicende del protagonista, un uomo sulla cinquantina, sia proprio questo, il tema della separazione. Una separazione che per Volo non ha nulla dell’accezione negativa con cui siamo soliti connotarla. Piuttosto è un modo di evolvere.

«I rapporti si evolvono, conta l’intelligenza» e, in riferimento alla sua esperienza, rivela: «Io non credo di amare meno la madre di miei figli. E non credo che lei ami meno me. C’è un modo di stare insieme diverso. Oggi ci preme creare un ambiente amorevole per i nostri figli. Siamo anche andati in vacanza insieme, in Amazzonia».

La fine della storia

Protagonisti di una storia d’amore bellissima e molto intensa, Fabio e Johanna hanno preso strade diverse circa 3 anni fa.

Difficile spiegare le ragioni della loro separazione: «Quando incontri una persona, quella è una promessa di felicità. Se la promessa non si avvera, ti arrabbi. È come un tradimento. Ma l’altra persona non c’entra. La promessa è una tua proiezione, sei tu che carichi l’altro di questo peso. Se non hai risolto i tuoi nodi, non risolvi niente».

I due si sono conosciuti in un bar di Manhattan, ma non si trattò di un colpo di fulmine. Come rivelato dalla stessa Johanna a Vanity fair, fidanzarsi con un italiano non rientrava tra i suoi desideri, ma in fondo si sa, l’amore non conosce ragioni e alla fine non solo si è innamorata di un ragazzo italiano, ma addirittura ci ha fatto due figli.

Poi qualcosa è cambiato e le loro strade hanno deciso di dividersi, mantenendo però immutato l’affetto e la stima, al punto da definirla ancora oggi, nonostante la fine della loro storia, come «La donna più importante della mia vita.»

«Sarei rimasto con Johanna tutta la vita se fosse andata bene, non sono “contro la coppia”, non faccio piani, ma se lì dentro non c’è qualcosa che mi tiene vivo, non posso andare avanti».

E spiega anche come i figli non possano essere il solo collante della coppia: «Il vero misunderstanding è che la gente dice: “Sto insieme per i figli”. Invece è: “Bisogna lasciarsi per i figli”. Perché loro meritano la verità».

Single, Fabio oggi non è alla ricerca di un’altra donna e a chi negli anni lo ha definito un donnaiolo risponde: «Avevo quell’immagine. Ma non mi appartiene più. Ho fatto le cose giuste negli anni giusti, non ho il rimpianto di andare in discoteca a 51 anni, sarebbe un fallimento».

Un’intervista profonda che ha saputo raccontare il Fabio Volo uomo e padre in modo vero e autentico e che si chiude con una sua inaspettata rivelazione. Alla domanda del giornalista “Ha un sogno?”, Volo risponde ammettendo di apprezzare il suo lavoro, ma di essere pronto a ritornare alle origini riaprendo la panetteria di famiglia in Viale Venezia a Brescia. Un gesto dolce per ricordare il papà, Giovanni Bonetti, scomparso nel 2015, che di professione faceva il fornaio.