Michela Murgia è morta questa notte, del 10 agosto 2023, era da diverso tempo malata di cancro.
La stessa Murgia, aveva deciso di raccontare pubblicamente questi suoi ultimi mesi di vita, non solo attraverso i suoi canali social ma anche con l’ultimo libro, “Tre ciotole. Rituali per un anno di crisi“, uscito a primavera.
Tra i suoi ultimi post, sui social, la critica alla decisione della Rai di cancellare dai palinsesti il programma di Roberto Saviano, Insider.
Voleva “arrivare viva alla morte” Michela Murgia. E così ha fatto, senza rinunciare, fino alla fine, a prendere posizione, a far sentire la sua voce libera in favore dei diritti e di una società più inclusiva.
La scrittrice ci lascia all’età di 51 anni
Era nata a Cabras in provincia di Oristano il 3 giugno del 1972. Una vita che, prima di arrivare alla notorietà raggiunta come scrittrice, soprattutto con il romanzo “Accabadora”, l’ha vista impegnata in tutt’altri ruoli, lontani l’uno dall’altro nonché tutti estranei al mondo della cultura letteraria
Già nel 2014, quando era candidata alla presidenza della Regione Sardegna, le era stato diagnosticato un cancro al polmone.
La stessa Murgia ha raccontato più volte tramite i suoi canali social:
Allora non ne aveva parlato perché “non volevo pietà“. Ora il cancro “è partito dal rene, ma a causa del covid avevo trascurato i controlli“.
In una delle sue ultime apparizioni, attraverso, i canali social, la Murgia ha dichiarato:
“Non si torna indietro, ma non ho paura della morte“.
La stessa Murgia, durante un intervista al “Corriere della Sera”, alla domanda, del giornalista Cazzullo che le aveva chiesto:
La morte non le pare un’ingiustizia? La Murgia aveva risposto: “No. Ho cinquant’anni, ma ho vissuto dieci vite. Ho fatto cose che la stragrande maggioranza delle personenon fa in una vita intera. Cose che non sapevo neppure di desiderare. Ho ricordipreziosi“.
E’ invece il mondo dei call center e del marketing telefonico quello che descrive nel suo primo libro, intitolato “Il mondo deve sapere”, questa narrazione, che ispira la sceneggiatura del film “Tutta la vita davanti” con Sabrina Ferilli, Isabella Ragonese, Elio Germano, Valerio Mastandrea e Massimo Ghini diretti nel 2008 da Paolo Virzì.
Ma la Murgia, non si è contraddistinta solo come scrittrice, l’impegno, importante, diretto alla televisione, per i programmi “Le Invasioni Barbariche” su La7 condotto da Daria Bignardi e di “Quante Storie” su Rai3.
Michela Murgia, già unita in matrimonio, quindi già stata sposata dal 2010 al 2014 con l’informatico lombardo Manuel Persico, di sposarsi “in articulo mortis” in seconde nozze con il regista Lorenzo Terenzi, pur non credendo nel valore del matrimonio ma per garantire, come non previsto dalla legge, alla sua famiglia queer “allargata” quel che lo Stato ancora non garantisce, “un atto politico”
La Murgia, mancherà, per le sue battaglie per le “pari opportunità” e per la sua voce “libera” e fuori dal coro.
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