Domenica 17 dicembre nuovo appuntamento in prima serata con “Harry Potter”
Domenica 17 dicembre, in prima serata su Italia 1, appuntamento con “Harry Potter e i doni della morte – Parte 2”, ultimo capitolo della saga nata dalla penna di J.K. Rowling.
Impossessatosi di Hogwarts e del potere magico, Lord Voldemort e i suoi Mangiamorte hanno ormai un solo scopo: sconfiggere i fedelissimi di Silente e uccidere Harry Potter, il quale nel frattempo, con Ron ed Hermione, organizza un furto alla Gringott, l’inespugnabile banca dei maghi, dove è nascosto uno degli Horcrux. I tre riusciranno a fuggire solamente liberando un drago dalle segrete della banca. Ed è in sella al drago che si dirigono ad Hogwarts, pronti a distruggere gli ultimi due Horcrux rimasti e sconfiggere definitivamente Voldemort. La battaglia finale ha così inizio, portando con sé i caduti e le straordinarie rivelazioni conclusive, per culminare con il duello definitivo fra il ragazzo che è sopravvissuto e il Signore Oscuro. Nessuno dei due, infatti, può vivere se l’altro sopravvive. Nella furia della battaglia Harry scoprirà che tra il bianco di Silente e il nero di Piton esiste una zona grigia e una lacrima rivelatrice di ben altre verità. Recatosi al Pensatoio e versato il pianto e i ricordi di Piton, Harry saprà finalmente cosa fare per annullare Voldemort. Recatosi nella Foresta Proibita per affrontarlo, il giovane mago abbraccerà la possibilità della morte.
LO SAPEVATE CHE…
J. K. Rowling ebbe delle precise richieste per la grande battaglia di Hogwarts. Questa doveva necessariamente svolgersi il 2 maggio 1998. Il motivo è relativo a Victoire Weasley, figlia di Bill e Fleur, nata esattamente due anni dopo.
Dopo aver ottenuto il ruolo di Piton, Alan Rickman ebbe modo di conversare con J. K. Rowling in merito al personaggio. Si tratta di uno dei ruoli più importanti dell’intera saga di “Harry Potter”. Piton ha molti segreti e l’autrice, fidandosi dell’attore, decise di svelarne alcuni, dall’amore per Lily al profondo odio per James Potter.
Per quest’ultima pellicola, il modello di Hogwarts è stato creato in digitale, diversamente da quanto è successo negli altri sette film, dove è stato usato un modello in miniatura.
A fine film, Daniel Radcliffe ha affermato di aver rotto ben 80 bacchette magiche, durante le riprese di tutta la serie, perché nei momenti di pausa le usava come bacchette per suonare la batteria
È l’unico film della saga che non viene concluso da una battuta pronunciata da Harry Potter: la chiusura spetta ad Albus Severus Potter.
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