Occasione della chiacchierata è stata la presentazione a Roma del suo primo libro “La bambina che dormiva sempre con la luce accesa”, un racconto autobiografico di Dayane Mello, un esempio di donna che è riuscita a raggiungere i propri obiettivi partendo dal basso e investendo solo sulle proprie capacità. Una storia di successo e emancipazione, passando attraverso le sofferenze per i lutti che la hanno colpita, il racconto di una donna, madre, modella, imprenditrice, personaggio dello spettacolo e adesso anche scrittrice, che ha saputo sempre cogliere la positività dalle negatività.
Da tempo seguiamo Dayane nel suo percorso di crescita professionale, cercando sempre di coglierne l’essenza senza perdere tempo nelle notizie di gossip in cui talvolta è stata coinvolta. Nell’intervista abbiamo voluto mettere al centro la donna Dayane, con i suoi successi e le sue ambizioni, ecco cosa ci ha raccontato :
Sei una donna che partendo dal basso è riuscita ad avere successo investendo solo su se stessa, ti senti un po’ un punto di riferimento per le donne della tua età? Pensi che il tuo esempio possa essere da stimolo per qualche ragazza per liberarsi dagli schemi di una società che in questo periodo sembra offrire più possibilità agli uomini?
“Certamente per le mie coetanee e non solo, anche per le ragazze più giovani che si affacciano alla vita piene di insicurezze e di ansie per il loro futuro. Vorrei incoraggiarle a credere nei loro sogni ma soprattutto in se stesse. Solo dentro di loro possono trovare la forza e il coraggio per affrontare le situazioni più difficili. È difficile cambiare la società, il processo è molto lungo e richiederà ancora tempo. Però è possibile cambiare il proprio atteggiamento, conoscersi a fondo per potersi esprimere secondo la propria personalità con maggior libertà. Io l’ho fatto, non senza incontrare difficoltà e spero davvero di essere un piccolo esempio per qualcuno.”
Modella di successo, personaggio televisivo, imprenditrice e adesso scrittrice, il tutto ponendo sempre attenzione al ruolo di donna e di madre. Porterai avanti tutti gli ambiti in cui ti sei espressa o adesso pensi di impegnarti in uno in particolare? Hai ancora qualche sogno nel cassetto?
“Non solo porterò avanti tutto quello che ho messo in campo, ma vorrei andare oltre, crescere sempre di più, affrontando nuove sfide e nuove opportunità. In questi giorni mi sto applicando per fare qualcosa che desidero da tempo. Sto seguendo un corso molto impegnativo per diventare istruttrice di pilates. Sarà un percorso entusiasmante perché fare ciò che mi piace mi dà tanta energia. Il mio ruolo di madre sarà sempre e comunque al primo posto. Sogni nel cassetto ne ho più di uno. La mia mente non smette di immaginare e di sognare. I progetti sono tanti e so che non tutti andranno in porto. Ma siamo frutto dei nostri pensieri e la mia impulsività spesso mi porta verso direzioni inaspettate che mai avrei pensato di percorrere, ma che talvolta possono aiutarmi a realizzare i miei sogni. È successo con il mio brand, con il mio libro e succederà ancora.”
Come è nata l’idea di raccontarsi in un libro? Rivivere determinate situazioni ha rappresentato per te far capire da dove sei partita e cosa hai conquistato o anche chiudere definitivamente la porta ad alcune brutte situazioni che hai vissuto, quasi a volerle allontanare definitivamente?
“Anche in questo caso era un progetto che coltivavo da tempo e appena è capitata l’occasione mi sono impegnata per realizzarlo. Volevo fissare un periodo della mia vita quasi per archiviarlo, per mettere un punto fermo, per chiudere un passato di sofferenza ma anche di crescita e voltare pagina. Non si chiude mai la porta con il proprio passato. Resterà sempre il mio punto di partenza. Rivivere le situazioni significa anche rielaborarle, è stata in parte una terapia, non lo nascondo, ma pure una presa di coscienza e sono riuscita anche ad aggiungere le tessere mancanti di un puzzle che da piccina non mi era così chiaro.”
C’è stato un momento mentre scrivevi in cui hai vacillato, in cui hai pensato di non riuscire a raccontare perché ti procurava dolore?
“Sì, più di un momento. Non scrivevo per gli altri, ma per me stessa. Il processo è stato faticoso e ha smosso tante dinamiche riportandomi indietro, ma ciò è stato necessario per andare avanti. Ora sono contenta di esserci riuscita.”
Dopo aver ripercorso in un libro la tua vita per cosa ti senti più fiera?
“Essere riuscita a superare i momenti più difficili, affermando la mia personalità nel bene e nel male, senza mai perdere lo sguardo positivo che ho della vita. Il mio spirito libero è cresciuto sempre di più e di questo sono molto fiera. Il mondo in cui mi muovo è complicato e conservare il proprio spirito libero non è per niente facile.”
Pensi che ci sarà un’altra avventura letteraria dopo questa?
“Per ora mi interessava fissare il mio primo periodo perché è stato per me molto importante e intenso. La vita va avanti e nuove esperienze mi attendono. Se avrò qualcosa di significativo da aggiungere lo racconterò senz’altro. Mai dire mai!”
Grazie ancora una volta a Dayane per essere stata trasparente schietta e sincera, quella bimba che dormiva con la luce accesa, si è tolta nel frattempo tante soddisfazioni, conosciuto persone e raggiunto traguardi importanti, ma non ha perso mai la sua voglia di mettersi in gioco e realizzare i suoi sogni.
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