Cesare Cremonini incanta San Siro: un concerto mozzafiato (Video)

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Cesare Cremonini incanta San Siro: il viaggio emozionale tra natura, memoria e sostenibilità artistica

Dopo il sold out della prima serata, Cesare Cremonini torna sul palco di San Siro per un secondo concerto che si trasforma in un viaggio immersivo tra emozioni, paesaggi naturali e connessioni autentiche. Un percorso che parte dai ghiacci dell’Alaska e arriva fino al cuore della sua Bologna, dove le radici diventano il punto di partenza per una continua evoluzione artistica.

Un viaggio “green” tra emozioni e natura selvaggia

Non è solo musica, ma una vera e propria esperienza sensoriale quella che Cremonini ha offerto ai suoi oltre 50.000 spettatori. La seconda tappa del tour 2025 si apre con scenografie ispirate ai paesaggi incontaminati dell’Alaska: montagne illuminate da luci fredde, atmosfere rarefatte e l’aurora boreale che avvolge lo stadio in un abbraccio visivo. Un richiamo potente alla natura e alla sua bellezza fragile, che l’artista ha raccontato nel suo ultimo album “Alaska Baby”.

“Viaggeremo insieme nei posti dove sono stato. Non voglio più tornarci da solo, ma con voi”, dice Cremonini. Parole che diventano manifesto di un approccio condiviso alla musica e alla vita, in cui il viaggio – come nella migliore filosofia eco-friendly – conta più della destinazione.

Musica sostenibile: tra arte, consapevolezza e condivisione

Durante lo show, Cesare Cremonini mescola passato e presente in un equilibrio sostenibile tra innovazione e tradizione. I momenti più energici si alternano a quelli intimi, con arrangiamenti acustici e strumentazione che valorizza ogni nota. Il palco, pensato con scenografie leggere e giochi di luci a basso impatto ambientale, diventa un luogo di incontro tra spettacolo e rispetto per il mondo naturale.

L’artista bolognese non si risparmia: suona il pianoforte decorato con cristalli ispirati ai ghiacci del nord, sfodera la fisarmonica per “Figlio di un Re”, si scatena sulle note di “Grey Goose” e veste giacche di paillettes che riflettono la luce come l’aurora tra le nevi. Uno show coinvolgente ma consapevole, che rispetta l’ambiente e celebra la creatività.

Il ritorno a casa: Cesare Cremonini Bologna nel cuore, tra affetti e memoria

Il viaggio, però, ha sempre un ritorno. E per Cremonini, casa è Bologna. Impossibile non rendere omaggio alle sue origini con brani simbolici e la presenza di amici fraterni. Sul palco arriva Valentino Rossi, accolto da un’ovazione e da un abbraccio che scalda lo stadio come un tramonto estivo. E poi Luca Carboni, che con lui canta “San Luca” sotto un portico virtuale che riproduce uno dei luoghi più iconici del capoluogo emiliano.

50 Special e il finale a impatto emotivo zero

Quando parte “50 Special”, l’intero stadio vibra all’unisono. Un inno generazionale che unisce, diverte e fa ballare. Cremonini, in chiodo di pelle e chitarra in mano, trasforma il concerto in una festa collettiva, confermando ancora una volta il suo spirito libero e autentico.

Con una scaletta di 27 brani – la più lunga della sua carriera – e oltre due ore e mezza di performance live, Cremonini dimostra di essere un artista sostenibile nel tempo: capace di rinnovarsi, emozionare e rispettare sé stesso, il pubblico e l’ambiente che lo circonda.


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Scritto da Simona Russo
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