Baby K punta al Festival di Sanremo e alla sua evoluzione artistica: “Ballad, Sanremo e un film. Basta tormentoni estivi!”

Baby K, dopo un po’ di pausa, è tornata con la sua nuova canzone Follia mediterranea.

La cantante originaria di Singapore nei giorni scorsi si è esibita a Taormina, ricevendo insieme alle colleghe Noemi e Clara il Music Award per il loro stile e per l’impatto che hanno avuto nel panorama musicale italiano.

Baby K, ospite al Taorimina Film Fest, ha parlato del suo nuovo singolo:

“Dopo anni di evasione, voluta, anche attraverso la musica, dato che tante mie canzoni partivano dalla voglia di andare molto lontano, di andare al massimo e dimenticarsi di tutto, ho deciso che era ora dopo aver ballato tanto sulla spiaggia, di fare direttamente sesso sulla spiaggia. Per me era un tema divertente, dove c’è una protagonista donna che prende un po’ le redini di un racconto anche piccante, bello, estivo. Leggerezza non vuol dire superficialità. Io amo il ritmo, l’esotico fa parte della mia storia personale, così come mescolare tante culture”.  

E poi ha svelato alcuni suoi progetti futuri.

Baby K tra Festival di Sanremo e cinema

Baby K, nel corso della medesima intervista, ha rivelato di non voler solo sfornare tormentoni estivi come ha fatto per molti altri, ma che vuole focalizzarsi anche su altro.

E ha nominato Sanremo:

“Ammetto che l’estate si presta, ma sono curiosa anche di fare altre cose, pensare a una ballad, pensare a Sanremo, pensare all’inverno. Sarebbe anche ora”.

Infine, Baby K non ha chiuso le porte a un possibile debutto al cinema, ammettendo di apprezzare la recitazione:

“Credo che musica e cinema vadano proprio a braccetto. Penso che il cinema sia una forma d’arte che hai il potere di colmare i nostri ricordi durante la nostra formazione. Chi non si ricorda i film che hanno lasciato un segno anche nella propria storia personale, nella crescita? Mi è sempre piaciuto recitare. Io ho fatto scuola in Inghilterra. Sono amica di Ilenia Pastorelli e ho sempre ammirato il suo ruolo in “Jeeg Robot”, l’ho trovata splendida e mi sono detta “chissà come sarebbe vestire quei panni o comunque appunto assumere un ruolo del genere“.

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