Nato con il nome di Saranno Famosi, in riferimento alla serie omonima televisiva cult degli anni 80, Amici è sempre stata la casa del talento e dei sogni dei milioni di giovani che ogni anno cercano incessanti e instancabili di potersi assicurare un posto all’interno della scuola.

Da Saranno Famosi ad Amici

Nel 2003 il format cambia nome e diventa Amici dove venti giovani aspiranti talenti del canto, ballo e recitazione (all’epoca capeggiato da Gigi Garretta e Valeria Monetti) si mettevano sotto nello studio di tutte le discipline per realizzare il loro sogno.

I ragazzi all’epoca non avevano alle spalle case discografiche o esperienze televisive, erano come si suol dire scevri da qualsiasi contaminazione e muniti solo del loro talento, dopo mesi incessanti di casting venivano scelti dalla giuria per far parte della scuola di Amici.

Le scommesse vinte da Maria De Filippi

La tv Italiana deve a Maria De Filippi, nonostante le incessanti critiche che molti levano nei confronti della signora della tv, il fatto di aver portato e promosso il talento con programmi come Amici.

Il talent ha da sempre sfornato fior fior di professionisti che, una volta usciti dalla scuola, hanno trovato nei vari ambiti, in base anche al loro talento, dislocazione nel panorama discografico, nel mondo della danza e della recitazione.

Un programma che primordialmente “dava in pasto” una volta usciti dalla “culla” della scuola, i talenti ad un pubblico diverso da quello del talent ma ad un pubblico vero pronto a promuovere il talento del ragazzo ma anche a stroncarlo sul nascere.

Il talent Amici oggi

Oggi, seppur basato sulle medesime radici, il talent è profondamente cambiato, sono cambiati i tempi, sono cambiati i ragazzi e anche le possibilità date.

Se si dovesse fare un paragone tra le edizioni dei primi anni e quelle di ora si noterebbe un profondo cambiamento di registro, mentre nei primi anni venivano presi degli emeriti sconosciuti attrezzati solo del proprio talento, oggi i “talenti” scelti sono tutto meno che sprovvisti di armatura.

Gli ultimi anni del talent infatti, più che un contenitore di talenti, è diventato un contenitore di talenti da servire per lo share, tutto meno genuino e più calcolato e giustificato.

Sia chiaro non è una critica ma una veritiera analisi dei fatti.

Per quanto Maria s’impegni a mantenere come focus il talento, oggi le puntate di Amici sono più incentrate nelle storie d’amore e nelle situazioni anche personali dei ragazzi.

Amici più Grande Fratello che talent?

Più che un esclusivo talent, oggi Amici offre un spettro più ampio, una sorta di mainstream, all’omologazione, una vetrina – contenitore dove si, è promosso il talento, ma un talento meno genuino e più filtrato rispetto ai primi 6/7 anni.

E gli insegnanti

Più che veri e propri insegnanti, come negli anni passati, oggi anche quelli che si definiscono “coach” più che promuovere e aiutare i talenti sembrano più focalizzati in un dissing pomeridiano e serale che aiuta lo share ma meno l’apprendimento.

Per quanto rimangano punti saldi come Alessandra Celentano, anche lei negli anni trasformata più in una macchina da ascolti che in una vera e propria insegnante, lo spirito d’apprendimento ha lasciato spazio a lustrini e paillettes delle prestazioni del “Guanto prof.” durante il serale.

E se poi a qualcuno non andasse bene o volesse apportare modifiche, be, la porta è sempre in fondo al corridoio!

Nonostante tutto questo è innegabile che Amici sia ormai l’unica fonte d’ispirazione sana dei giovani che trovano nel day-time, pomeridiano e serale un appuntamento fisso dove poter: non soltanto seguire i loro idoli, ma apprendere il sacrificio e l’impegno che ci vuole per raggiungere un obbiettivo.