Amici 23, Beppe Vessicchio prende le distanze dal talent, colpo basso alla De Filippi

Da tempo lo ripetiamo, ma quando poi la conferma arriva da un personaggio autorevole non può che fare piacere, Beppe Vessicchio non è solo un maestro e direttore d’orchestra, ma è IL maestro colui che nell’immaginario collettivo per primo viene alla mente quando si pensa ai direttori d’orchestra del Festival di Sanremo e non solo. Vessicchio oltre ad essere un indiscusso professionista e grande esperto di musica, per dodici anni è stato tra i professori di Amici, quando ancora il programma della De Filippi si chiamava Saranno Famosi e aveva la funzione precisa di individuare talenti.

Dopo una lunga collaborazione con la squadra della conduttrice milanese e aver contribuito al lancio di nuovi artisti, il maestro ha preferito dedicarsi a progetti professionali diversi, una scelta che all’inizio lo ha trovato spaesato ma che successivamente gli ha regalato immense soddisfazioni, queste le sue parole in una recente intervista:

“In un primo momento rimasi spaesato, senza equilibrio. Ma dopo mi sono accorto che senza quel senso di ripetitività potevo fertilizzare la mia musica. E così ho ripreso in mano un pezzo che avevo cominciato a comporre da ragazzo, ho iniziato delle collaborazioni, magari meno stabili ma che mi danno tanta soddisfazione”

Ultimamente il maestro si è voluto togliere qualche sassolino dalle scarpe, parlando di quanto il talent non abbia più rispettato la mission per cui è stato ideato e soprattutto di quanto ormai si sia piegato alle logiche commerciali, ecco le sue parole :

“Le dissi di sì nel 2001, il programma si chiamava Saranno Famosi. Mi chiesero se potesse farmi piacere partecipare all’ipotesi di una scuola d’arte. Si era detto che vi sarebbero stati personaggi con maggiore caratura e spessore professionale, ma così non è stato”

Poi l’affondo definitivo :

“Amici non è più lo stesso di allora. In televisione, come dice la signora De Filippi, per resistere è necessario saper cambiare pelle. E Amici, in quanto a numeri, va bene. Solo, trovo sia un po’ di tempo che non produce più niente, che vive una sorta di stanchezza”

Niente di più vero, tutto profondamente condivisibile.