Alessandro Basciano davanti ai magistrati: nuovo capitolo nel caso Codegoni

Prosegue la vicenda giudiziaria che coinvolge Alessandro Basciano e la sua ex compagna Sophie Codegoni. Il DJ si è presentato nelle scorse ore al Palazzo di Giustizia di Milano per un interrogatorio richiesto direttamente da lui, con l’obiettivo di dare la propria versione dei fatti prima del possibile rinvio a giudizio

Le misure in corso e l’origine delle accuse

Basciano, oggi 36 anni, è attualmente sottoposto a un divieto di avvicinamento rafforzato dall’uso del braccialetto elettronico. Questa misura era scattata dopo un arresto avvenuto nel novembre 2024, revocato due giorni dopo dal giudice per le indagini preliminari.

Il fascicolo della Procura ricostruisce una lunga sequenza di comportamenti che, secondo gli inquirenti, sarebbero avvenuti tra l’estate del 2023 e l’autunno del 2024: minacce, pedinamenti, pressioni verbali e una serie di “condotte reiterate” che avrebbero generato nella giovane influencer un crescente stato di paura e ansia, fino al timore per la propria sicurezza personale.

La posizione di Sophie Codegoni

Codegoni, che aveva conosciuto Basciano nel 2021 durante la loro partecipazione al Grande Fratello Vip, ha raccontato agli investigatori di essere arrivata a modificare radicalmente le proprie abitudini quotidiane: evitare di uscire da sola, farsi sempre accompagnare fino alla porta di casa, ridurre gli spostamenti non necessari.

Secondo quanto riportato negli atti, la 24enne avrebbe confermato ogni episodio contestato, parlando di insulti pesanti, controlli ossessivi, minacce esplicite – anche di morte – e pedinamenti ripetuti per quasi un anno e mezzo. Nel materiale acquisito dagli inquirenti ci sarebbero anche conversazioni tra i due, con frasi attribuite all’uomo come: “Mi faccio 30 anni”.

La richiesta di essere ascoltato è stata avanzata dall’avvocato di Basciano, Leonardo D’Erasmo, subito dopo la chiusura delle indagini preliminari, fase che precede la possibile richiesta di rinvio a giudizio per stalking e per il presunto mancato versamento delle somme stabilite dal giudice civile.

Davanti al pubblico ministero Antonio Pansa, del pool guidato dall’aggiunta Letizia Mannella, Basciano ha ribadito ancora una volta la propria innocenza, sostenendo che non vi siano mai stati comportamenti persecutori né in passato né in tempi più recenti.

Cosa succede ora

La Procura valuterà le dichiarazioni fornite durante l’interrogatorio e deciderà il prossimo passo dell’iter giudiziario. Nel frattempo, l’attenzione sul caso resta alta: l’intera vicenda ruota intorno a una relazione molto esposta mediaticamente e a un quadro di accuse che, se confermate, delineerebbero una situazione complessa e grave.

Restano quindi da attendere gli sviluppi, mentre la posizione di Basciano continua a essere al centro delle indagini.